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Istituto per la Dottrina e l'Informazione Sociale

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CESPOC
Centro Studi sulla Popular Culture
regione siciliana
Con il contributo dell'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione della Regione Siciliana

Lo scautismo come percorso educativo: dal fascicolo popolare a un esempio contemporaneo in Sicilia

Imitazioni di regime del fascicolo scout: i “Due Balilla”

imgIl fascicolo scout – su cui regnava incontrastato in Francia Jean de la Hire (1878-1956) – aveva un buon numero di lettori in Italia negli anni 1920 e 1930 attraverso le traduzioni italiane dell’autore francese. Anche autori italiani come Fernando (detto Aldo) Bellini (1903-1974) si erano cimentati in imitazioni di de la Hire.

Ma tra il 1927 e il 1928 il regime fascista, attraverso una serie di circolari, induce le principali formazioni di scout italiane all’auto-scioglimento. Piccoli gruppi continuano più o meno clandestinamente – è la cosiddetta “Giungla silente”, che prepara molti giovani alla Resistenza – le loro attività, ma dalla metà degli anni 1930 qualunque riferimento agli scout in Italia è perseguito: al regime bastano i Balilla e chi parla di scout rischia il carcere. Anche il fascicolo popolare, che aveva resistito per un po’ presentando gli scout come francesi o americani (dal momento che ufficialmente di scout in Italia negli anni 1930 non ce n’erano), getta la spugna e ripresenta il vecchio materiale scout parlando di Balilla.

La casa editrice Taurinia di Torino – che aveva un pubblico abituato a Jean de la Hire, di cui aveva tradotto i fascicoli (non scoutistici) de Il giro del mondo di due ragazzi (44 fascicoli, 1922) – pubblica nel 1936 26 fascicoli di Avventure coloniali di due balilla, Italo Romani (il nome è già tutto un programma) e Giovanni Sto, che percorrono l’Africa salutando romanamente e cantando Giovinezza. Molte scene dove i ragazzi affrontano leoni, serpenti e caimani sono evidentemente derivate da de la Hire (il quale, viste le idee politiche di estrema destra nel frattempo maturate, non avrebbe forse disapprovato). Ma il testo mantiene un sapore, quasi unico nel quadro del fascicolo popolare italiano, dello stile tipico dei fascicoli e del tema scout messo al servizio (senza ammettere la derivazione scout) della propaganda di regime. Dell’autore, Mario Frattini, non siamo riusciti a trovare notizie, tranne il fatto che figura come traduttore di diversi romanzi francesi pubblicati dalla Taurinia negli anni 1930.