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Lo scautismo come percorso educativo: dal fascicolo popolare a un esempio contemporaneo in Sicilia

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La pedagogia in azione: un'esperienza in Sicilia

Gruppo scout Palermo 21: trent’anni al servizio delle giovani generazioni. Storia e pedagogia

di Vincenzo Neto

foto“Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio per servire Dio, la Chiesa, la Patria, per aiutare gli altri in ogni circostanza e per osservare la legge degli scout”. Comincia così, con le parole della promessa scout, l’avventura di una decina di ragazzi, tutti di età compresa tra gli undici e i tredici anni, riuniti nell’atrio interno della Chiesa di Sant’Anna a Palermo. Fanno cerchio attorno a quello che chiamano “capo”, un giovane di ventun anni che ha l’arduo compito di fare di quei ragazzi degli uomini. Uno ad uno si fanno avanti e con grande emozione pronunciano la formula della promessa scout. Così, la mattina del 15 ottobre 1978, nasce il riparto Galahad che costituisce la prima unità del gruppo Palermo 21.

Il gruppo scout Palermo 21 era stato fondato qualche mese prima, nel maggio del 1978, grazie all’iniziativa di un gruppo di ragazzi di età compresa fra i diciassette e i ventun anni, accomunati dallo spirito di avventura e da una profonda fede cattolica. Essi provengono dal preesistente gruppo Palermo 22, ma sentono la necessità di dar vita ad una nuova realtà scout al fine di coniugare in modo più profondo il metodo educativo elaborato da Lord Robert Baden-Powell (1857-1941) con una più intensa vita spirituale. Nasce con questi intenti il gruppo Palermo 21 aderente alla Federazione dello scautismo europeo (FSE – Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici).
Il fazzolettone che distingue il novello gruppo è di colore rosso, a ricordo del sangue di Cristo ed è bordato di nero e bianco, colori del vessillo templare.

I primi anni del Palermo 21 sono una sorta di peregrinazione di sede in sede; alla fine ne cambierà ben tre, prima di approdare in quella dove rimarrà per ben diciotto anni: la chiesa di Santa Ninfa ai Crociferi, sita in via Maqueda e retta dai padri Camilliani. Di anno in anno il gruppo cresce numericamente e si aprono anche le unità femminili. Occorrerà però qualche anno per costituire e completare tutte e sei le unità previste (maschili: lupetti, esploratori, rover; femminili: coccinelle, guide, scolte).

Alla fine degli anni 1980 il gruppo conosce il suo massimo sviluppo. I censiti sono circa 130, suddivisi nelle varie unità in relazione all’età e al sesso. Può così estendersi nelle vicine chiese di San Nicola e San Giovanni dei Lebbrosi, che mettono a disposizione alcuni loro locali. 

La sede di Santa Ninfa e il Palermo 21 diventano in quegli anni un importante punto di riferimento per i ragazzi e le famiglie della zona. Inoltre, esso rappresenta un esempio di funzionalità e organizzazione anche per gli altri gruppi scout palermitani.

Grande importanza viene data fin da subito alla formazione dei capi. Approfondimento del metodo scout, formazione culturale e formazione spirituale costituiscono i punti fondanti di un cammino di formazione che, settimana dopo settimana, mira a formare i quadri del gruppo. Alle riunioni settimanali partecipano anche capi di altri gruppi palermitani e di provincia. Esse costituiscono occasione di ritrovo, condivisione degli stessi ideali, fucina di idee e iniziative di servizio.

Nel 1990 comincia un periodo in cui i rapporti con i vertici della FSE si fanno sempre più difficili e contrastati. Si apre una fase di reciproche incomprensioni, che precipiterà in poco tempo verso una crisi che a tutti appare insanabile. Nel dicembre dello stesso anno arriverà la svolta destinata a cambiare il panorama dello scautismo palermitano e la storia del gruppo Palermo 21. I suoi capi, insieme a quelli del Palermo 1 e del Misilmeri 2, dopo settimane di riflessione, decidono di mettere fine ai contrasti staccandosi definitivamente dalla FSE per fondare una nuova associazione scout cattolica: nasce l’Associazione Guide e Scouts San Benedetto.

A conferma della sua vocazione “mariana”, la nuova associazione fa la sua prima apparizione pubblica in occasione della processione cittadina all’Immacolata dell’8 dicembre 1990.

La novella associazione si pone l’arduo compito di dare nuovo impulso allo scautismo cattolico, mediante una rinnovata e più attenta adesione al metodo scout ideato e realizzato dal fondatore Baden-Powell e alla tradizione pedagogica della Chiesa cattolica. Del Santo di Norcia, San Benedetto (480-547), invece si vogliono cogliere sia la portata universale che lo ha costituito Patrono d’Europa, sia l’evangelizzazione per cui attraverso i suoi figli, i monaci, ha reso cristiana l’Europa.

Già l’anno dopo la nascita degli scout di San Benedetto, grazie all’impegno e allo spirito di servizio, alcuni capi del Palermo 21 fondano il Palermo 2 e il Monreale 1, mentre negli anni successivi nascono il Palermo 3 e il Pioppo 1.  Anche in questi ultimi casi, l’apporto dei capi del Palermo 21 è stato determinante.
Nel 1998 il gruppo Palermo 21 si trasferisce nella chiesa di Maria Santissima delle Grazie in Conte Federico, nel difficile quartiere Brancaccio a due passi dalla chiesa di padre Giuseppe Puglisi (1937-1993), che era stato trucidato dalla mafia.

Nell’arco di qualche anno, i censiti dell’Associazione Guide e Scouts San Benedetto passeranno da 249 (di cui ben 154 fanno parte del solo Palermo 21) a 540. Alla fine del 1999 si conteranno 650 iscritti e 8 gruppi. All’inizio del 2007 i censiti sono oltre 850 suddivisi in 10 gruppi, a Palermo e provincia.

Innumerevoli sono, a trent’anni dalla fondazione del gruppo Palermo 21, i ragazzi e le ragazze che lo  hanno frequentato, per periodi più o meno lunghi. Anche grazie a questo si sono formati caratterialmente e spiritualmente e sono sorte famiglie sane e nuove vocazioni. Determinante è stato poi l’apporto alla nascita della nuova associazione. Basti pensare che i Commissari Generali dell’Associazione Guide e Scouts San Benedetto che si sono succeduti fino ad oggi, provengono tutti dalle fila del Palermo 21. Oggi la vita e l’opera di questo gruppo continua con l’entusiasmo di sempre. La sua preziosa attività, nonostante le molteplici difficoltà, non cessa di indirizzarsi alle famiglie, ai ragazzi e alle ragazze di ogni età al fine di costruire una società migliore e rievangelizzare le giovani generazioni.